Iscriviti alla Newsletter

whatsapp image 2025-04-18 at 15.15.341.jpeg

Lasciaci la tua mail e ricevi ogni settimana gli articoli più letti e le nostre guide in anteprima

Disclaimer

Tutte le informazioni pubblicate su www.xkeblog.com, in qualsiasi forma, non devono essere in alcun modo considerate una sollecitazione al pubblico risparmio o la promozione di alcuna forma di investimento o specifico prodotto.

Avendo xkeblog.com unicamente scopo informativo, divulgativo e ricreativo, si consiglia al lettore, prima di utilizzare qualsiasi raccomandazione o indicazione vera o presunta, di informarsi accuratamente presso professionisti e istituzioni competenti sulla natura e i rischi delle operazioni che si accinge a compiere, realizzandole solo dopo aver ben compreso la loro natura ed il grado di esposizione al rischio che comportano.
La redazione non si assume alcuna responsabilità per eventuali danni o perdite, subiti o causati, a seguito di un uso non informato e pienamente consapevole delle informazioni pubblicate in questo blog.

In qualità di Affiliato Amazon, il blog riceve un piccolo guadagno dagli acquisti idonei effettuati dopo aver fatto clic sui link attivi. La decisione di acquisto è una libera scelta dell'utente. L'acquisto tramite link di affiliazione non prevede alcun sovrapprezzo per l'utente.

Perché Trump mette i dazi (e poi li toglie)?

23/04/2025 16:24

Redazione

Attualità, Trump, Dazi, Mercati, Cina, Titoli di stato,

Perché Trump mette i dazi (e poi li toglie)?

I dazi di Trump si sono abbattuti sui mercati come un terremoto. Scopri cosa c'è dietro tutto questo...

Perché Trump mette i dazi (e poi li toglie)?

I dazi sono tasse imposte sulle merci importate da altri paesi. Dovrebbero rendere i prodotti stranieri più costosi, così da favorire quelli nazionali.


Non è chiaro quale strategia abbia seguito Donald Trump nella recente implementazione dei dazi, specialmente considerando che gli effetti finora sortiti sono apparsi spesso in antitesi con gli obiettivi dichiarati. Secondo Trump, gli Stati Uniti hanno subito per anni gli effetti di accordi commerciali svantaggiosi, che hanno portato alla delocalizzazione delle fabbriche, alla perdita di posti di lavoro e a un deficit commerciale crescente, cioè a un eccesso di importazioni rispetto alle esportazioni.


Con i dazi, Trump vorrebbe:
-Proteggere le industrie americane (acciaio, alluminio, auto, ecc.) dalla concorrenza straniera, soprattutto cinese.
-Rilanciare la produzione interna: se i prodotti stranieri diventano più cari, le aziende americane tornano competitive.
-Costringere altri paesi a negoziare nuovi accordi commerciali più favorevoli agli USA.


La guerra commerciale più aspra e duratura è quella con la Cina, iniziata nel 2018, che ha visto entrambi i paesi alzare a più riprese i dazi su centinaia di miliardi di dollari di beni. L’obiettivo di Trump era spingere la Cina a rivedere pratiche ritenute sleali, come il furto di proprietà intellettuale.


Al di là delle intenzioni e delle dichiarazioni ufficiali, i dazi imposti da Trump nel 2025 sono stai quasi unanimemente condannati dalla politica, dall’industria (anche statunitense), dai professionisti del settore economico e finanziario e, soprattutto, dai mercati, che hanno “punito” queste iniziative con un forte calo delle quotazioni azionarie e, cosa ancora più grave per i delicati conti pubblici americani, con un insolito nervosismo nelle quotazioni dei titoli di stato USA, considerati un bene rifugio per investitori e istituzioni di tutto il mondo.


Forse proprio queste inattese dinamiche sui mercati hanno spinto l’amministrazione Trump a ritirare o riformulare quasi tutti i dazi precedentemente annunciati, in attesa di ulteriori trattative con i singoli paesi.


Iscriviti alla Newsletter per ulteriori approfondimenti.


Per approfondire

La strada per la libertà. L’economia e la società giusta

“Se vogliamo creare una società in cui tutti possano prosperare dobbiamo ripensare i nostri sistemi economici e normativi e adottare investimenti pubblici nell’istruzione, nella ricerca e nelle infrastrutture.”


Liberi di scegliere. Una prospettiva personale

“Solo attraverso il libero mercato è possibile tutelare i consumatori e i lavoratori, raggiungere elevati livelli d'istruzione, evitare l'inflazione e la disoccupazione, consentire ai cittadini di vivere in sicurezza”