
Possedere un appartamento a New York, magari con vista su Central Park, oppure nel Financial District, tra Wall Street e Broadway, è sempre stato considerato uno status symbol, non solo in Italia. Come un pied-à-terre parigino con vista sulla Tour Eiffel o una terraced house vittoriana in uno dei quartieri VIP di Londra, l’appartamento o il loft a New York ha sempre rappresentato, a torto o a ragione, il punto di arrivo di una carriera di successo, un simbolo di benessere, un trofeo di internazionalità ed esclusività.
Ma se ti dicessimo che oggi un appartamento di ampia metratura a Manhattan può costare meno di un bilocale nel centro di Brescia?
Le difficoltà del mercato immobiliare negli Stati Uniti negli ultimi anni sono un fatto noto e piuttosto generalizzato. L’aumento dei tassi di interesse ha reso i mutui meno sostenibili, tagliando fuori dal mercato una fetta sostanziosa della popolazione. Al contempo, dinamiche locali imprevedibili fino a non molto tempo fa, hanno congelato la domanda di immobili in quartieri un tempo richiestissimi, come Manhattan, a favore di altri quartieri meno costosi e più “alla moda”.
Fin qui nulla di nuovo, né di sconvolgente. Il mercato immobiliare, ovunque nel mondo, vive ciclicamente momenti di grande slancio, rallentamento, contrazione e ridistribuzione sul territorio. Ciò che lascia a bocca aperta è l’entità del crollo delle quotazioni in quello che da decenni era considerato un porto sicuro per gli investimenti immobiliari: il quartiere simbolo della capitale del mondo occidentale.
Curiosando in Zillow, come un qualsiasi newyorkese in cerca di una sistemazione, possiamo trovare, ad esempio, un bel trilocale su Madison Avenue, a due passi da Central Park, con raro terrazzino privato affacciato su Marcus Garvey Park, proposto a 599.000 dollari (525.000 euro al cambio odierno). Quel che stupisce è la quotazione dello stesso appartamento ad aprile 2022: 800.000 dollari (735.000 euro al cambio dell’epoca). Un calo del 25% in dollari e di quasi il 30% in euro!




Altri casi sono talmente estremi da far pensare a un errore di sistema del portale immobiliare. Un ampio trilocale, non ammobiliato, in Liberty Street, quasi all’angolo tra Broadway e Wall Street, proposto a 795.000 dollari (poco meno di 700.000 Euro), riporta una richiesta originaria a giugno 2024 di 1.300.000 dollari (1.195.000 euro al cambio dell’epoca): un tracollo di quasi il 40% in dollari, ancora peggio in euro. E, ricordiamolo, stiamo parlando di immobili che non sono ancora stati venduti nel momento in cui viene scritto questo articolo.





Al di là dei singoli casi, che potrebbero essere il risultato di storie particolari dei singoli immobili, vale la pena cercare una morale in questi numeri, confermati anche da statistiche più generali: il mercato immobiliare, specialmente in ottica investimento, può essere imprevedibile. Non esistono certezze assolute e la conoscenza approfondita delle realtà locali, delle loro dinamiche culturali e demografiche, è essenziale per evitare brutte sorprese. Gli investimenti immobiliari possono essere una valida risorsa per diversificare patrimoni consistenti (almeno dal mezzo milione di euro in su), ma devono essere maneggiati con cura, sempre. Anche a Wall Street.
Per approfondire

“Esplora la bellezza della città, che si manifesta nelle sue affascinanti case a schiera, nei negozi decorati, nei bei parchi, nelle facciate dei negozi e nelle strade tranquille. New York può essere definita la città che non dorme mai, ma sotto la frenesia si cela un lato profondo, con una sua potenza silenziosa e un fascino universale.”

“Armato della sua macchina fotografica, ha iniziato ad attraversare la città in lungo e in largo, percorrendo migliaia di chilometri a piedi, nel tentativo di immortalare i newyorkesi e le loro storie.”