
Dopo l'articolo introduttivo, iniziamo concretamente a costruire la nostra pianificazione finanziaria.
Se c'è una legge universale che regola il mondo degli investimenti è che a un maggior rendimento corrisponde un maggior rischio. Ma cosa sia in effetti questo rischio, pochi se lo chiedono davvero.
Molti potranno pensare che il rischio è la probabilità di perdere soldi. Anche se questa evenienza ci spaventa particolarmente, il rischio può assumere anche forme più subdole e meno scontate.
Ad esempio, il rischio può assumere la forma della volatilità, ovvero di quanto e con quale frequenza varia il prezzo di un determinato asset nel tempo.
Guarda il seguente grafico:

Abbiamo messo a confronto l'andamento di 2 ETF che negli ultimi 5 anni hanno avuto sostanzialmente lo stesso rendimento: circa il 130%. Tuttavia è evidente come il percorso seguito dall'ETF blu sia stato molto più movimentato di quello seguito da quello arancione. Questa differenza viene misurata dalla volatilità che, nello specifico, è quasi tripla per l'ETF blu rispetto a quello arancione.
Ma perché dovremmo considerare la volatilità come un rischio? In fondo il rendimento è stato lo stesso, così come i soldi che ci saremmo trovati in tasca alla fine dei 5 anni.
Ebbene, immagina cosa sarebbe successo se avessi avuto bisogno di disinvestire l'ETF blu nel 2023, magari per comprare un'auto nuova. Supponendo un investimento iniziale di 15.000 euro e ignorando eventuali tasse sulle plusvalenze, nel 2022 ti saresti potuto permettere un'auto da 40.000 euro; appena un anno dopo avresti dovuto ripiegare su un ben più economico modello da 18.000 euro. Una differenza non trascurabile a livello pratico.
Ricorda questo: la volatilità è quella variabile che mette a rischio il raggiungimento di un determinato obiettivo in un determinato momento futuro.
Se il nostro orizzonte temporale è medio-breve (meno di 10 anni), la volatilità è un rischio concreto, tanto da poter rendere inutile o persino dannoso il nostro investimento, indipendente dal rendimento atteso.
Parente strettissima della volatilità, tanto da essere spesso usata come sinonimo, è la deviazione standard, parametro importantissimo e troppo spesso ignorato quando si decide di investire. Ci dice di quanto e con quale probabilità il rendimento reale del nostro investimento potrebbe discostarsi dal rendimento teorico.
Un investimento che ha un rendimento atteso del 10% con una deviazione standard del 15% ci darà rendimenti annuali tra il -5% (10-15) e il +25% (10+15) in circa il 68% degli anni. Perché proprio il 68%? Perché in una distribuzione normale (o gaussiana) il 68% dei dati ricade entro 1 deviazione standard dalla media:

L'area più scura al centro comprende tutti i dati che rientrano in 1 deviazione standard in più o in meno rispetto al rendimento medio atteso.
Vediamo adesso quali sono le conseguenze pratiche di tutto questo.
Supponiamo di dover scegliere tra due portafogli di ETF: basandoci sui dati storici degli ultimi 30 anni, uno ha un rendimento atteso del 9% con una deviazione standard del 10%, l'altro ha un rendimento atteso del 13% con una deviazione standard del 21%. Verrebbe spontaneo buttarsi a capofitto sul secondo portafoglio: un 4% di rendimento annuo composto in più è un'enormità, specialmente nel medio-lungo termine.
Ma vediamo qual è l'intera gamma dei risultati che ci possiamo realmente attendere da questi due portafogli:


Come si può ben vedere confrontando i due grafici precedenti, il caso più sfortunato del portafoglio più performante (in basso) ci lascerebbe persino in rosso dopo 10 anni.
Certo, i casi più probabili (la fascia più scura) sono complessivamente migliori rispetto al portafoglio più conservativo, per non parlare dei casi più fortunati (la fascia chiara in alto) che addirittura doppiano i risultati più fortunati del primo portafoglio.
Ma la domanda che devi farti prima di decidere quale portafoglio scegliere è: mi posso permettere di rientrare nei casi più sfortunati?
Sì, perché di vita ne abbiamo una sola, e abbiamo poche fiches da giocare. Ricordiamocelo sempre.
La possibilità per i nostri figli di studiare all'università, o magari all'estero, dipende dal buon esito del nostro investimento? Allora magari non è il caso di lasciarsi sedurre dai maggiori rendimenti promessi dal secondo portafoglio; meglio andare più sul sicuro, riducendo il più possibile il ventaglio dei possibili esiti che potrebbe avere il nostro investimento.
Se invece stiamo investendo per costruire ricchezza generazionale, ovvero il nostro orizzonte temporale è la vita intera e il nostro obiettivo è lasciare il più possibile in eredità ai nostri figli e nipoti, allora il secondo portafoglio potrebbe essere la scelta più opportuna, perché il tempo è il miglior antidoto per i bizzarri effetti della deviazione standard (alias "volatilità"):
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Come si può vedere, su un orizzonte temporale di 30 anni, la situazione cambia notevolmente: il caso più sfortunato per il secondo portafoglio è un +350%, un risultato pur sempre peggiore del caso più sfortunato del primo portafoglio (+500%), ma è una "sfortuna" facile da digerire.
Se parliamo di esiti più probabili, il secondo portafoglio vince a mani basse, mentre i casi più fortunati sono addirittura di un altro ordine di grandezza: nel 5% di esiti più fortunati, il rendimento del primo portafoglio supera il +2.600%, ma il secondo vola al +13.275%. Nel primo caso, 10.000 euro sarebbero diventati 270.000 euro, ma nel secondo caso sarebbero diventati più di 1.300.000 euro. Una bella differenza!
Nel tempo vedremo le tante altre forme che il rischio può assumere, ma qui ci interessa capire un punto fondamentale: non esiste l'investimento perfetto, ma solo quello più adatto a raggiungere i nostri obiettivi.
Ecco perché, prima ancora di pensare in cosa investire, dobbiamo avere le idee perfettamente chiare su:
1- Quali obiettivi vogliamo raggiungere (una vecchiaia serena, una nuova auto, una casa più grande, un fondo di emergenza per gli imprevisti, ecc.).
2- Quando li vogliamo raggiungere: c'è una scadenza precisa (inizio degli studi universitari dei figli), una scadenza approssimativa (cambiare casa entro 10 anni, raggiungere l'indipendenza finanziaria entro una ventina d'anni, ecc.) o nessuna scadenza definita (eredità per i figli, ecc.)?
3- Con quale probabilità li vogliamo raggiungere: stiamo mettendo i soldi da parte per realizzare il sogno di comprare una Ferrari entro 10 anni, ma se ci riusciremo fra 15 anni o non ci riusciremo affatto, vivremo bene lo stesso? Oppure stiamo investendo per garantire un futuro migliore ai nostri figli pagando loro gli studi universitari e non possiamo permetterci di fallire o anche solo di raggiungere l'obiettivo in ritardo?
Prendi un foglio di carta e scrivi un elenco di tutti gli obiettivi che vorresti raggiungere con i tuoi investimenti nel corso degli anni, quindi indica per ognuno tempistiche e importanza, così come spiegato nei punti precedenti. Ovviamente indica anche la cifra approssimativa di cui avresti bisogno per raggiungere quegli obiettivi (usa valori attuali, non preoccuparti dell'inflazione in questa fase).
Alla fine, prova a raggruppare gli obiettivi con tempistiche e livelli di importanza simili. Ti accorgerai che sarà molto più facile raggruppare gli obiettivi a lungo termine e senza una scadenza ben precisa, piuttosto che gli obiettivi a breve e medio termine con una scadenza più stringente.
Il risultato finale potrebbe essere simile a questo:

Adesso che hai creato i tuoi gruppi di obiettivi, puoi usare il seguente calcolatore per scoprire cosa ti serve per raggiungerli.
Online esistono tanti altri calcolatori per il "goal-based investing", ovvero gli investimenti basati su specifici obiettivi, ma sono quasi tutti inutilmente deterministici, ignorando volatilità e deviazione standard, come se tutti gli investimenti avessero un rendimento garantito a scadenza (… magari). Con il nostro calcolatore puoi non solo pianificare i tuoi investimenti, ma soprattutto stimare le tue probabilità di successo!
Puoi definire un Capitale iniziale, se hai già dei risparmi da parte e puoi aggiungere una quota mensile di risparmio da dedicare a ogni specifico obiettivo.
Indica anche il capitale che ti serve per raggiungere il tuo obiettivo. Non devi tirare a indovinare: ti basterà indicare il capitale di cui avresti bisogno oggi per realizzare quell'obiettivo; il calcolatore applicherà automaticamente un tasso di inflazione del 2% annuo per tutto l'orizzonte temporale selezionato.
Ad esempio, se vuoi mettere da parte quanto necessario per mantenere gli studi universitari del tuo secondogenito fra 11 anni, non devi fare altro che indicare nella casella Orizzonte temporale 11 anni e nella casella Capitale finale desiderato quanto ti costerebbe mantenere oggi tuo figlio all'università (nel foglio degli obiettivi, abbiamo supposto 30.000 euro): il sistema maggiorerà automaticamente questo importo tenendo conto dell'inflazione dei prossimi 11 anni.
Un paio di note a proposito del funzionamento del calcolatore:
1- Il calcolatore applica sempre una tassazione del 26% sulle plusvalenze. Ovviamente non sempre questo è corretto, specialmente se si intende investire in titoli di stato, con una tassazione nettamente inferiore. Inoltre, vengono ignorati eventuali bonus fiscali per precedenti minusvalenze realizzate. Ma era necessario tenere conto delle tasse per una simulazione realistica e scegliere l'aliquota massima non fa altro che rendere la simulazione più conservativa e, di conseguenza, più affidabile.
2- L'investimento mensile non viene adeguato all'inflazione. Questo perché è poco intuitivo comprendere di quanto aumenterebbe nel tempo la quota di risparmio mensile, specialmente su lunghi orizzonti temporali. Inoltre, non è affatto scontato che i nostri risparmi riescano sempre a tenere il passo con l'inflazione. Anche in questo caso, la scelta più conservativa è ignorare l'inflazione, così che l'investimento mensile diventi sempre meno impegnativo con il passare del tempo.
Il risultato del calcolatore è la probabilità che hai di raggiungere il tuo obiettivo in base ai dati che hai inserito.
Questo strumento può esserti di grandissimo aiuto in fase di pianificazione delle tue finanze personali. Per ogni singolo obiettivo o gruppo di obiettivi saprai quanto accantonare del tuo attuale patrimonio, quanto risparmiare mensilmente, quanto realistico è l'orizzonte temporale che ti sei posto e quali caratteristiche dovrebbe avere il tuo portafoglio di investimenti per permetterti di realizzare i tuoi propositi.
Prendiamo, ad esempio, il gruppo di obiettivi a lungo termine evidenziati in rosso nel foglio in alto. Il gruppo include tre obiettivi da realizzare entro 20-40 anni.
Iniziamo col dire perché possiamo pensare di raggruppare tre obiettivi con scadenze così diverse. Il primo obiettivo in ordine di tempo è la casa al mare per la pensione. Anche se l'orizzonte temporale è di 20 anni, il livello di importanza che abbiamo indicato è "solo" del 60%. Questo significa che ci piacerebbe realizzare l'obiettivo entro 20 anni, ma saremmo contenti anche di realizzarlo fra 23 o 25. Non c'è una scadenza precisa.
Stesso discorso per il fondo imprevisti che vogliamo mettere da parte per garantirci una pensione serena. Qui l'importanza sale, ma anche in questo caso uno o due anni in più o in meno non dovrebbero sconvolgere i nostri piani.
Il fondo eredità, invece, è qualcosa che ci sta particolarmente a cuore, ma non sapendo quando ci servirà, possiamo indicare un livello di importanza dell'80%, ovvero “vogliamo riuscirci, ma l'orizzonte temporale è molto flessibile”.
Raggruppando i 3 obiettivi e considerandoli come un unico grande obiettivo di investimento, abbiamo un Capitale finale desiderato di ben 800.000 euro. Come Orizzonte temporale indicheremo 25 anni, tenendo però conto del fatto che, dopo aver raggiunto i primi due obiettivi in ordine di tempo, avremo ancora molto tempo (si spera) per raggiungere l'ultimo, ovvero il fondo per l'eredità. Potremo quindi accontentarci di una Probabilità di raggiungimento dell'obiettivo inferiore al 100%. Il valore esatto dipende molto dalla sensibilità di ognuno e da quanto realmente ci teniamo a raggiungere in toto quegli obiettivi.
Vediamo allora cosa possiamo fare.
Abbiamo da parte 100.000 euro che possiamo tranquillamente accantonare per questo scopo. Possiamo anche impegnarci a risparmiare circa 500 euro al mese: per i primi anni sarà piuttosto impegnativo, specialmente considerando tutti gli altri obiettivi che abbiamo individuato, ma diventerà sempre più facile con il passare del tempo.
Inseriamo questi dati nel simulatore e vediamo che portafoglio di investimenti ci serve.
Ad esempio, con un Rendimento atteso del 9,8% e una Deviazione standard del 16% raggiungeremmo i nostri obiettivi con quasi il 70% della probabilità. Un risultato molto rassicurante, specialmente considerando che la metà del nostro portafoglio, quella per l'eredità, potrà rimanere investita anche oltre i 25 anni presi come riferimento.
A questo punto dobbiamo trovare un portafoglio con quelle caratteristiche. Se non abbiamo un consulente finanziario indipendente di fiducia, possiamo affidarci al backtesting, con tutte le cautele del caso, per costruire un portafoglio adatto.
Dopo tanto studio e tanta ricerca, scopriamo che un portafoglio composto al 65% da un ETF azionario globale fattoriale (momentum), al 25% da un ETF obbligazionario europeo aggregato e al 10% da un ETC sull'oro, ribilanciato opportunamente, negli ultimi 38 anni ha restituito un rendimento del 9,89% con una deviazione standard dell'11,56%. Inseriamo nel calcolatore Rendimento atteso 9,8% e Deviazione standard del 11,6% e otteniamo una probabilità di successo del 74%. Benissimo, questo portafoglio ci permetterebbe con ogni probabilità di raggiungere i nostri obiettivi!
Ovviamente questo era solo un esempio, senza alcun valore reale, perché non tiene conto della reale situazione patrimoniale dell'investitore, della sua preparazione, della sua propensione al rischio e della sua reale capacità di risparmio.
Dedicheremo un'intera guida esclusivamente alla casella Investimento mensile: il risparmio è la colonna portante della pianificazione finanziaria e capire come ottimizzare le spese senza rinunciare a nulla che abbia un reale valore per noi è il Santo Graal dell'indipendenza finanziaria. Possiamo anticipare che pigrizia e invidia sono due vizi estremamente costosi.
Ci auguriamo che il nostro calcolatore possa aiutarti a programmare in modo più efficace i tuoi obiettivi e, soprattutto, ti dia la misura di che obiettivi straordinari si possano ottenere nel tempo con l'impegno e la perseveranza.
Ti diamo appuntamento al prossimo capitolo della Guida all’indipendenza finanziaria di XKÉ Blog. Iscriviti alla Newsletter e seguici su Instagram per non perderti i prossimi aggiornamenti.
Per approfondire

“…approfondisce le basi teoriche e l'applicazione pratica del metodo Goal Based Investing… pone particolare attenzione sia alle emozioni più importanti che entrano in gioco quando si decide di investire il proprio denaro, sia ai vari passaggi che si devono seguire per fare in modo che gli investimenti possano raggiungere i risultati sperati.”

“Una guida indispensabile e alla portata di tutti, per avvicinarsi al mondo della finanza in modo sicuro, informato e realistico e per iniziare da subito a costruire un futuro finanziario migliore per noi stessi e le nostre famiglie”