
Dopo i primi capitoli introduttivi, è giunto finalmente il momento di iniziare il cammino verso l'indipendenza finanziaria.
E non lo faremo investendo a destra e a manca o scovando la prossima gallina dalle uova d'oro. Ma possiamo prometterti che, se lo leggerai fino in fondo, questo articolo da solo ti farà guadagnare facilmente da 10.000 a 50.000 euro entro i prossimi 10 anni.
La conquista dell'indipendenza finanziaria è un percorso impervio e faticoso, che richiede metodo, determinazione e tanta, tanta (TANTA) disciplina.
In questa avventura, a suo modo appassionante, troppo spesso ci si lascia abbagliare dal miraggio di guadagni stratosferici realizzati da chissà chi, chissà quando e chissà come, investendo in questo o quell'altro asset miracoloso. L'idea di poter raddoppiare il proprio patrimonio in pochi mesi, se non persino in pochi giorni, non può che affascinare e stimolare la nostra fantasia.
Ma la verità è che risultati così straordinari sono sempre il frutto di casualità altrettanto straordinarie (anche quando sono veri e propri luminari della finanza a realizzarli). Raddoppiare il patrimonio con un clic (e non decimarlo con il successivo clic) non è diverso dal vincere alla roulette o al Superenalotto.
Esiste però uno strumento a disposizione di tutti, indipendentemente dal livello di istruzione, età e reddito, che ha davvero il potere di trasformare in realtà il sogno dell'indipendenza finanziaria. Non dipende dal caso, non è un miraggio e, come dimostrano numerosi studi (come quelli di Thomas J. Stanley riassunti ne Il milionario della porta accanto), conduce alla ricchezza con probabilità nettamente superiori a qualsiasi strategia di investimento.
Stiamo parlando del risparmio.
Spezziamo per un attimo il filo del discorso per rispondere subito all'obiezione che quasi tutti sollevano quando si parla di risparmio: che senso ha privarmi di ogni piacere della vita per poi ritrovarmi nella tomba con il conto corrente traboccante di denaro?
La domanda ha perfettamente senso, ma nasce da due enormi fraintendimenti:
- L'idea che "risparmio" sia sinonimo di "privazione".
- L'idea che il denaro risparmiato oggi non vada mai più speso.
Risparmiare, infatti, non significa "non spendere". Al contrario, significa "imparare a spendere". Non significa "privarsi" di qualcosa oggi, ma avere la lungimiranza (e l'autocontrollo) per potersi permettere di più domani. Grazie al risparmio, il famoso detto "meglio un uovo oggi che una gallina domani" diventa "meglio la gallina domani, che mi darà 2 uova dopodomani". Nessuna privazione, solo programmazione.
Ma come si fa a risparmiare continuando a vivere una vita appagante e senza pesanti restrizioni?
Il tema è sconfinato, tanto da meritare una guida dedicata, ma in questo capitolo ci limiteremo a dire che esistono tre fonti di "facile" risparmio:
- Le spese inconsapevoli
- Le spese superflue
- Le spese riducibili
Chi ha già l'abitudine di tenere traccia di ogni singola spesa, può sicuramente saltare il primo punto, forse anche il secondo, spesso strettamente legato al primo. Ma per il restante 99,9% della popolazione mondiale tutti e tre i punti sono essenziali. Se seguirai i nostri consigli, dedicando un po' di tempo e di attenzione a questo tema, otterrai risultati inaspettati.
Per prima cosa, raccogli tutti i dati che puoi sui pagamenti che hai effettuato (o che ha effettuato la tua famiglia) nell'arco degli ultimi 12 mesi. Anche un orizzonte temporale più breve ti porterà dei benefici, ma con 12 mesi avrai la certezza di includere tutti i periodi nevralgici dell'anno (Natale, ferie estive, imprevisti, regali di compleanno, spese ricorrenti, ecc.). Se usi abitualmente pagamenti tracciabili (bonifici, carte di credito) l'operazione sarà piuttosto rapida. Se invece paghi spesso in contanti, l'operazione potrebbe essere molto difficoltosa se non impossibile, a seconda della percentuale di pagamenti in contanti effettuati nell'arco dell'anno. In questo caso, il tuo processo di analisi delle spese inizierà oggi stesso e durerà per i prossimi 12 mesi, nei quali segnerai sul tuo cellulare ogni singola spesa effettuata (esistono app apposite per questo).
Una volta raccolti tutti i dati, suddividi tutte le spese in categorie omogenee: cibo, vestiti, tasse, manutenzione casa, utenze, auto, generi di prima necessità, abbonamenti, salute, viaggi, hotel, ristoranti, ecc. Non esiste una regola universale per definire le categorie. Assicurati solamente che abbiano senso e che non siano né troppo limitate né troppo estese (evita la categoria "calzini", come anche la categoria "spese con la carta di credito", a meno che non usi la carta di credito solo per una specifica categoria di spese).
Non mancheranno le sorprese, alcune difficili da giustificare e accettare.
Le spese inconsapevoli sono forse le più difficili da accettare. Molti, leggendo la prima parte dell'articolo, avranno pensato che non li riguardasse, sentendosi quasi un po' offesi. Ma nessuna offesa: il mondo che ci circonda è progettato per farci spendere denaro senza che ce ne rendiamo conto. Non basta "fare attenzione" in modo generico, bisogna monitorare le spese attivamente per scovare questi sprechi. Specialmente nella categoria "abbonamenti" troverete tanti fastidiosi addebiti ingiustificati, ma anche sotto la voce "utenze" si nascondono spesso veri e propri salassi silenziosi.
Sono fondamentalmente due i meccanismi che producono le spese inconsapevoli: gli aumenti occulti e gli abbonamenti automatici dopo il periodo di prova gratuito.
Nella prima categoria rientrano molto spesso le utenze domestiche, come luce, gas, ma soprattutto Internet e telefonia fissa e mobile. I fornitori di servizi hanno infatti il brutto vizio di aumentare progressivamente i prezzi man mano che il contratto "invecchia". Sanno che, statisticamente, chi non cambia contratto nei primi 2 anni, probabilmente non lo cambierà mai più e ne approfittano spudoratamente. Non si tratta necessariamente di servizi extra aggiunti senza autorizzazione. Spesso sono proprio i costi fissi ad aumentare progressivamente. Per esperienza personale, ad esempio, possiamo testimoniare l'inspiegabile ascesa della bolletta mensile di un noto fornitore di servizi nel campo delle telecomunicazioni, passato da 27 a 54 euro nel giro di 7 anni, mentre le offerte per i nuovi clienti erano scese a 24 euro nello stesso lasso di tempo. Anche le assicurazioni, come potrai aver notato, seguono spesso lo stesso principio. Ecco perché è così importante monitorare regolarmente le spese, così da notare immediatamente questi aumenti e non continuare a pagare inconsapevolmente sempre di più per ricevere gli stessi servizi. È buona prassi fare un check di abbonamenti, utenze e polizze una volta all'anno per verificare che non ci siano stati aumenti ingiustificati e, in tal caso, cercare immediatamente alternative. Se proprio non ci sono alternative, valuta la possibilità di disdire il vecchio contratto e intestare un nuovo abbonamento/utenza a un altro membro della famiglia (tipicamente moglie/marito) per poter nuovamente usufruire dei benefici offerti ai "nuovi" utenti. Ovviamente, verifica sempre i termini contrattuali per evitare di pagare penali per la rescissione anticipata (eventualità sempre meno frequente, per fortuna).
Come accennato in precedenza, tra le spese inconsapevoli rientrano anche tutti quegli abbonamenti che hai iniziato con un periodo di prova gratuita, seguito da un'imperdibile offerta una tantum per un anno di abbonamento a prezzo stracciato. Già di per sé il meccanismo è perverso, perché punta sulla nostra scarsa memoria a medio termine. Nessuno si dimenticherebbe di disdire l'abbonamento gratuito prima del primo pagamento se il periodo di prova durasse 24 ore. Proprio per questo le offerte superano sempre i 7 giorni gratuiti, arrivando anche a un mese, giusto per farti abituare all'idea che "c'è ancora tempo per disdire", così dopo qualche giorno, preso dalle incombenze quotidiane, ti dimentichi della scadenza e parte il pagamento! Poi, passa il tempo e la questione finisce nel dimenticatoio. Se ti capita molto spesso di approfittare di "periodi di prova gratuiti", quasi certamente spulciando tra le spese della tua carta salterà fuori qualche addebito misterioso per abbonamenti che nemmeno ricordi di aver iniziato. Ecco, non te li ricordi per questo motivo.
Questi abbonamenti devono essere eliminati al più presto. Spesso la cancellazione non sarà semplice, perché le aziende ne inventano di ogni per fartela sudare, dal nascondere il pulsante al fondo della pagina tra i disclaimer, al mostrare improbabili messaggi di errore che ti chiedono di chiamare un numero di telefono per risolvere un non meglio definito problema, fino a consentire la cancellazione solo nelle 24 ore che precedono il rinnovo. Bene, programma una sveglia sul cellulare, fosse anche alle 4 del mattino, perché altrimenti quell'abbonamento continuerai a pagarlo per anni.
Attenzione a un altro meccanismo perverso sfruttato dalle aziende per farti pagare abbonamenti che non ti servono. Se segui la pagina Instagram di XKÉ Blog, sai che la mente umana è afflitta da bias cognitivi che, in ultima istanza, ci portano a fare scelte irrazionali. Un esempio tipico è l'avversione alle perdite che, in questo contesto, produce il cosiddetto effetto dotazione. In breve, siamo portati a dare più valore a ciò che già possediamo, per il solo fatto che è nostro. Se sei solito frequentare i mercatini delle pulci, dal vivo o nelle loro moderne versioni online, avrai sperimentato questo effetto innumerevoli volte: non pagheresti nemmeno 20 euro per quell'orologio usato, ma il tuo, che magari è anche più vecchio e meno richiesto, non lo venderesti a meno di 50!
Ecco, questo bug programmato nella nostra mente fa sì che un abbonamento che già abbiamo sottoscritto, per il solo fatto che "ormai ce l'abbiamo", acquista per noi un valore supplementare, ben superiore alla sua reale utilità. Immagino che non serva sottolineare che le aziende conoscono perfettamente questo principio e lo sfruttano sfacciatamente, proprio con gli abbonamenti automatici di cui sopra.
Supponiamo che ti sia ritrovato abbonato al servizio di streaming FuffaPlus perché volevi sfruttare la prova gratuita per vedere una serie che ti interessava, poi sei andato un po' lungo, l'abbonamento a pagamento è iniziato e non hai più disdetto perché "comunque ogni tanto esce qualcosa di interessante da vedere". Ecco, valuta attentamente quell'"ogni tanto", perché è assai probabile che tu stia pagando 9,99 euro al mese per vedere 2 o 3 serie e 7-8 film all'anno, contenuti che magari sono disponibili o saranno prossimamente disponibili anche su altre piattaforme a cui sei abbonato. Questo "privilegio" vale quasi 120 euro all'anno? Non farti ingannare dalla cifra contenuta: l'oceano è fatto di gocce.
Questo ci porta direttamente alla grande categoria delle spese superflue, la più difficile da ridimensionare. Proprio per l'effetto di cui abbiamo appena parlato, è molto difficile accettare che una cosa che già abbiamo sia inutile e, strano a dirsi, ancora più difficile è privarsene. Qui i consigli servono a poco: solo tu e la tua famiglia sapete cosa vi serve davvero o meno. Ma un suggerimento vogliamo comunque darvelo: se sei anche solo in dubbio sull'utilità di qualcosa, decidi di farne a meno per un po' di tempo.
Il caffè al bar è un rito irrinunciabile? Forse più del caffè ti piacciono quei 10 minuti di relax prima di iniziare a lavorare. Prova a sostituire la colazione al bar con 10 minuti di passeggiata in una zona della tua città che ti piace particolarmente, oppure 10 minuti di meditazione o ascoltando musica a occhi chiusi in auto prima di entrare in ufficio. Se non funziona, potrai ricominciare a fare colazione al bar sapendo che ne hai proprio bisogno per stare meglio. Se invece funziona, avrai risparmiato 1.000 euro all'anno!
L'abbonamento al servizio di streaming forse non vale i suoi 120 euro all'anno, ma temi di ridurre troppo il tuo catalogo di contenuti? Sospendi l'abbonamento per un paio di mesi e vedi se è davvero così. Nella maggior parte dei casi scoprirai che facevi fatica a trovare contenuti di tuo interesse non perché avevi poca scelta, ma perché l'offerta è talmente omologata che tutti offrono sostanzialmente le stesse cose. Quindi, forse, meglio continuare a fare la stessa fatica a trovare contenuti di tuo interesse, ma risparmiando almeno un po' di denaro nel frattempo. Potrai sempre riabbonarti in un secondo momento, forse anche a un prezzo più conveniente, riservato agli ex abbonati di ritorno.
L'ultima "razza" di spese da revisionare è quella delle spese riducibili. Una volta appurato che una spesa non è inconsapevole e non è nemmeno superflua, si passa alla fase più laboriosa, ma anche più remunerativa della revisione delle spese: quella della ricerca delle alternative migliori sul mercato. Attenzione, parliamo di alternative in termini di prezzo, non necessariamente in termini di fornitore. Un servizio o prodotto di cui sei pienamente soddisfatto non deve essere sostituito per forza, ma puoi comunque verificare se il prezzo che stai pagando attualmente è davvero il migliore sul mercato. In famiglia bevete acqua in bottiglia? Se siete in 4, probabilmente consumate oltre 1.000 bottiglie all'anno; approssimiamo a 200 confezioni da 6 bottiglie all'anno. Scoprire che il supermercato accanto a quello che frequenti di solito vende la "tua" acqua a 0,50 euro in meno a confezione ti farebbe risparmiare 100 euro all'anno, senza dover rinunciare a nulla. Hai analizzato tutti i tuoi abbonamenti di streaming e hai concluso che ce ne sono 4 ai quali non vuoi proprio rinunciare? Bene, allora verifica se offrono sconti per l'abbonamento annuale anziché mensile; verifica se ci sono sconti per chi accetta di vedere un po' di pubblicità durante lo streaming (sempre che la cosa non ti disturbi troppo); verifica se, avviando la procedura di sospensione, non ti vengano proposti sconti extra per non andare fino in fondo (ad oggi, Now offre uno scontro per convincerti a non completare la procedura di sospensione dell'abbonamento). Verifica se, in base al tuo profilo di consumo, esistono fornitori di luce e gas che offrono condizioni migliori: il "prodotto" che ti viene fornito è sempre lo stesso, perché pagarlo di più?
Insomma, dedica un po' di tempo e di ingegno alla ricerca di potenziali risparmi. Alla fine del processo, ti renderai conto che pochi spiccioli raggranellati qua e là avranno formato un gruzzoletto inaspettato.
Come avrai già intuito, le tre fonti di risparmio di cui abbiamo parlato (spese inconsapevoli, spese riducibili e spese superflue) non sono categorie granitiche e a tenuta stagna. Piuttosto sono vasi comunicanti: una spesa inconsapevole può diventare una spesa superflua se non agiamo dopo averla scoperta, così come una spesa superflua può diventare una spesa riducibile se decidiamo che ridimensionarne il prezzo sia sufficiente a modificarne significativamente il rapporto costi/benefici.
Le cifre che riuscirai a risparmiare ogni mese seguendo questi semplici consigli saranno talvolta rilevanti, ma il punto non è questo. Come detto, anche piccole cifre, ma risparmiate con regolarità, possono portare a risultati strabilianti nel lungo termine. Non ci credi? Usa il calcolatore qui sotto per approssimare il potenziale a lungo termine di un determinato risparmio mensile. Credi di poter risparmiare anche solo 50 euro al mese con regolarità grazie ai consigli di questo articolo? Scopri quanti potrebbero diventare quei 50 euro mensili tra 10 anni o tra 30 anni!
Quanti cambiamenti devi apportare alle tue abitudini per risparmiare 50 euro al mese? Facciamo qualche ipotesi:
- 1 abbonamento streaming annullato: -9,99 euro al mese, -120 euro all'anno
- 2 abbonamenti convertiti da mensili ad annuali: -40 euro all'anno
- Contratto di luce o gas sostituito: -150 euro all'anno
- 3 prodotti a basso costo ma di uso frequente (acqua in bottiglia, tovaglioli, carta igienica, carta assorbente, detersivi, ecc.) trovati a minor prezzo: -200 euro all'anno
- Assicurazione auto online: -150 euro all'anno
E hai già superato i 50 euro al mese di risparmio (55, per l'esattezza) senza rinunciare assolutamente a nulla di utile!
Altri accorgimenti semplici, come usare carte di credito con cashback, cambiare conto corrente se troppo costoso, o eliminare i pagamenti revolving o rateali, possono farti risparmiare altre centinaia di euro all'anno senza privarti di nulla.
Rimandiamo alla futura guida al risparmio per strategie più articolate e strategiche per ridurre in modo consistente le spese inutili e massimizzare la capacità di risparmio.
Ti diamo appuntamento al prossimo capitolo della Guida all’indipendenza finanziaria di XKÉ Blog. Iscriviti alla Newsletter e seguici su Instagram per non perderti i prossimi aggiornamenti.
Per approfondire

“…abbatte lo stereotipo del milionario con tanto di studi, proveniente da una famiglia facoltosa. Tutte queste persone che sfondano nella vita in realtà hanno sette tratti in comune che sono alla base del loro successo.”

“Una guida indispensabile e alla portata di tutti, per avvicinarsi al mondo della finanza in modo sicuro, informato e realistico e per iniziare da subito a costruire un futuro finanziario migliore per noi stessi e le nostre famiglie.”